10.000 IN PIAZZA A TORINO

'NO al modello Fiat, no al patto sociale, no ai sindacati complici'. Confederalità e generalizzazione delle lotte affinchè nessuno resti solo davanti alla ferocia del capitale.

Torino -

'Una bella, partecipata e combattiva manifestazione - dichiara Pierpaolo Leonardi dell'esecutivo nazionale USB - 10.000 lavoratori dietro un enorme striscione con scritto 'NO al modello Fiat, no al patto sociale, no ai sindacati complici' hanno attraversato i quartieri operai di Torino dalla porta 5 Mirafiori fino al Lingotto'.

 


 
'Una manifestazione orgogliosa e consapevole della posta in gioco, -continua Leonardi - non solo la difesa dei posti di lavoro e delle tutele nelle aziende del gruppo Fiat, i cui striscioni aprivano il corteo, ma la volonta' di impedire che l'aggressione in corso al mondo del lavoro arrivi a compimento.

"Schiavi mai" era la scritta che una dozzina di operai torinesi in catene portavano orgogliosamente subito dopo lo striscione di apertura, salutati da applausi lungo tutto Corso Traiano e poi dalle finestre delle case operaie di via Nizza. E poi la Sevel, Cassino, Mirafiori e i compagni della Confederazione Cobas della Fiat e ancora i vigili del fuoco e i migranti, i giovani dei Blocchi precari metropolitani e gli occupanti delle case, i dipendenti pubblici e i precari a rispondere unitariamente all'attacco in corso.
Nonostante l'assordante silenzio mediatico che ha accompagnato la preparazione di questa straordinaria manifestazione, studenti, popolo viola e numerosi rappresentanti di forze politiche della sinistra hanno portato il proprio contributo, segno che la scelta di portare a Torino una manifestazione nazionale del mondo del lavoro ha trovato consensi anche nella galassia politica'.

 


'Un segnale chiaro e' arrivato oggi dal Lingotto, tra i fumogeni ed il lancio di uova: nessuna divisione del mondo del lavoro deve passare e non si puo' e non si deve affidare ad una categoria, pur forte ed attrezzata, la difesa degli interessi di tutti perche' tutti, in tutte le categorie, hanno bisogno del sindacato combattivo e conflittuale. - conclude il dirigente nazionale USB - La confederalita', la generalizzazione delle lotte, la volonta' e la capacita' di "connettere le lotte" perche' nessuno resti solo davanti alla ferocia del capitale e dei padroni sono gli ingredienti giusti per essere davvero il sindacato che serve ai lavoratori: oggi ne e' stato costruito un altro pezzo'.