Metodo "Marchionne" in GTT: i lavoratori incrociano le braccia

Torino -

Lo sciopero indetto in GTT, svoltosi ieri 19 settembre per protestare contro il metodo Marchionne adottato dalla dirigenza attraverso le disdette unilaterali degli accordi sindacali, ha visto la legittima risposta dei lavoratori alla provocazione aziendale con il mancato rispetto della fascia mattutina del servizio minimo da erogare in giornate di sciopero e presso il deposito Gerbido tale fascia non è stata rispettata fino alle ore 8 circa.


Verso le ore 10,30 si è svolto un presidio sotto il Comune di Torino organizzato da USB al termine del quale una propria delegazione è stata ricevuta dall’assessore ai trasporti di Torino, Claudio Lubatti. Nell’incontro la delegazione USB ha prospettato all’assessore la possibilità che in futuro le situazioni di violazione di fasce potrebbero ripetersi se la dirigenza GTT non dovesse ritirare le disdette unilaterali degli accordi sindacali, chiedendo un impegno da parte del Comune di intervenire sui vertici aziendali per la revoca di tali disdette.


La delegazione USB, nel respingere la vendita del 49% di azioni GTT ai partner privati, che dovrebbe essere agevolata abbassando il costo del lavoro a colpi di disdette di accordi, peggiorando i carichi di lavoro e tagliando le retribuzioni, ha ribadito che i lavoratori GTT sono determinati nel difendere i diritti acquisiti e sollecita l’apertura di una trattativa per il rinnovo del contratto integrativo, scaduto da nove mesi, per rendere più umane le condizioni di lavoro, più dignitose le retribuzioni e più efficiente e di qualità il servizio erogato alla cittadinanza.


Fassino, che per carpire il voto dei cittadini aveva promesso che non avrebbe mai venduto le azioni delle aziende partecipate, ora rinnega le stesse promesse prospettando lo scenario di situazione fallimentare anche in GTT come alla AMT di Genova dove, dopo la gestione privata di 7 anni, la situazione è di fallimento con centinaia di lavoratori in Cassa Integrazione in Deroga, quella che è a carico del bilancio regionale, con perdite dei lavoratori su 13me, 14me e premio di risultato.


USB organizzerà iniziative con i lavoratori GTT per impedire che il futuro dell’azienda sia quello della AMT di Genova e per attivare trattative sul rinnovo del contratto integrativo GTT.


USB si scusa con l’utenza per i gravi disagi che deve sopportare quando i lavoratori GTT sono in lotta per i loro diritti e per un servizio migliore, precisando che la responsabilità di ciò ricade interamente sulla rigidità della Giunta Comunale e della dirigenza GTT.