Movimento per la Casa: abitazioni ATC occupate? Serve una sanatoria

Alessandria -

Il Movimento per la Casa difende le ragioni degli occupanti delle abitazioni Atc, "costretti all'occupazione dall'irresponsabilità delle istituzioni in tutti questi anni" e annunciano che sono pronti a frapporsi a eventuali azioni di sgombero. "La soluzione? Regolarizzare le posizioni e cambiare le modalità di gestione finora adottate"

ALESSANDRIA - Dal Movimento della Casa - Sportello per il diritto all'abitare, animato dai ragazzi del Laboratorio sociale di via Piave, arriva un nuovo comunicato in risposta alle lettere di sfratto "che il Comune, in accordo con l'Azienda Territoriale per la Casa, sta inviando a casa di inquilini che hanno scelto la via dell'occupazione rispetto a quella di rimanere in mezzo a una strada". 

Ecco di seguito il testo completo diffuso dagli attivisti. 
 

Anni di malagestione dell’edilizia popolare da parte di ATC e Comune di Alessandria, insieme ad una palese incapacità di gestire il problema dell’emergenza abitativa con tempestività ed efficacia, hanno costretto centinaia di persone a trovare soluzioni per conto proprio. Stanche di aspettare fantomatiche graduatorie, esasperate di fronte alla mancanza di risposte e senza un tetto sotto cui vivere molte famiglie alessandrine hanno scelto la strada dell’occupazione delle troppe case lasciate vuote e abbandonate dalle Istituzioni. Molti appartamenti hanno così ripreso vita, riconsegnando dignità e speranza a donne, uomini e bambini che altrimenti sarebbero in mezzo a una strada.

La situazione degli alloggi popolari è a dir poco paradossale e, nonostante l’attenzione (in realtà piuttosto sporadica) posta sul tema da alcuni giornali locali e le denunce del Movimento per la Casa, fino ad ora non sembra esserci traccia di un piano di gestione concreto e risolutivo: non esistono dati in merito allo stato degli appartamenti e l’assegnazione alle famiglie in graduatoria procede, a voler usare un eufemismo, a rilento.

Fino a pochi mesi fa il gioco messo in piedi da Comune e ATC era quello del rimpallo, un gioco in cui i due enti si scaricavano reciprocamente colpe e responsabilità, accusandosi, a turno, di non aver trovato soluzioni percorribili e di aver fatto scelte sbagliate. Il gioco era reso facile dall’appartenenza a due partiti rivali, il PD per il Comune e la Lega Nord per l’ATC. Oggi però le cose stanno diversamente e la giunta regionale ha da poco eletto un nuovo presidente dell’Agenzia, che questa volta sventola la stessa bandiera di Rita Rossa & Co. Nonostante fino ad ora la situazione sia rimasta sostanzialmente invariata e molte famiglie stiano ancora aspettando di entrare nelle abitazioni che sono state loro assegnate anni fa, negli ultimi mesi qualcosa sta cambiando. La nuova collaborazione tra Comune e ATC sembra aver partorito la prima mossa politica del neonato mostro a due teste: sgomberare tutti gli appartamenti occupati per ristabilire la legalità!

La cecità e la totale inadeguatezza della gestione del welfare cittadino da parte del Sindaco e delle Istituzioni si palesano un’altra volta: in linea con le scellerate politiche di guerra aperta ai poveri, agli occupanti e agli ultimi da parte del governo Renzi attraverso il famigerato nuovo Piano Casa. Comune ed ATC, di fronte ad un’emergenza abitativa costantemente in aumento ed al crollo totale dei servizi forniti al cittadino, rispondono unicamente attraverso loschi accordi con ricchi palazzinari e mettono in campo un piano di sgomberi di famiglie occupanti per necessità.

La posizione del Movimento per la Casa sulle occupazioni abitative è ben nota, e si fonda sulla convinzione che la casa sia un diritto inalienabile e soprattutto, sia di chi la abita. Crediamo che sia molto semplice rendersi conto dell’insensatezza di sgomberare centinaia di famiglie dalle case in cui vivono da anni, con l’unico risultato di aumentare la portata di un’emergenza abitativa già alle stelle.

Chi oggi abita quegli appartamenti ha trovato in essi l’unica soluzione possibile, non l’ha certo fatto per gioco o divertimento, ma per dare una vita più degna a sé stesso e ai propri figli.

La via d’uscita dalla condizione dell’occupazione è la sanatoria delle occupazioni e le assegnazioni, non lo sgombero.

Il sistema per evitare l’inasprirsi di una disfatta sociale già gravissima in Alessandria é togliere le famiglie che hanno occupato alloggi popolari per necessità dalla situazione di illegalità in cui le istituzioni e il loro malgoverno le hanno costrette.

Sgomberare e buttare in strada uomini, donne e bambini è un modo scellerato e criminoso per non affrontare fino in fondo un problema, cosa a cui le istituzioni ed il Sindaco di questa città hanno spesso abituato i cittadini.

Certamente non staremo ad assistere all’ennesima carneficina sociale con le mani in mano. Insieme agli occupanti, ci prepariamo ad organizzare la resistenza.

MOVIMENTO PER LA CASA // ALESSANDRIA

SPORTELLO PER IL DIRITTO ALL’ABITARE

OGNI MARTEDÌ dalle 18 alle 22

al LABORATORIO SOCIALE (ex caserma Vigili del Fuoco)

via Piave 63, Alessandria

www.alessandriainmovimento.info