MERCOLEDI 18 FEBBRAIO ORE 14,30 AL POLITECNICO DI TORINO PRESIDIO CONTRO IL GOVERNO RENZI

In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Torino, l’USB intende denunciare l’operato di questo Governo

Torino -

L’USB  DAVANTI AL POLITECNICO DI TORINO INSIEME A STUDENTI, LAVORATORI, DISOCCUPATI, PENSIONATI CITTADINI RIFUGIATI E MIGRANTE, PER MANIFESTARE CONTRO IL GOVERNO RENZI PER DIRE

  • ·         no al modello Expo che introduce il lavoro gratuito, cementifica la città
  • ·         Contro il Jobs Act, l’abolizione dell’art.  18 e i provvedimenti  sul lavoro del governo Renzi
  • ·         Per salari e pensioni dignitose, per fermare la contro riforma della pubblica amministrazione e sbloccare i contratti.
  • ·         Per combattere la precarietà, la disoccupazione e la pensione a 70 anni, contro la riforma Fornero.
  • ·         Contro Razzismo e xenofobia e per il diritto all’abitare e un accoglienza dignitosa ai Rifugiati.
  • ·         Per la democrazia e il pluralismo sui posti di lavoro.

In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Torino, l’USB intende denunciare l’operato di questo Governo che, al pari di quelli che lo hanno preceduto, continua nell’opera di demolizione del servizio pubblico.

Le politiche dell’ Europa delle banche-di cui Renzi è fedele esecutore- procedono come rulli compressori facendo tabula rasa dei diritti conquistati in anni di lotta dai lavoratori. IL Jobs Act rappresenta la resa totale del mondo del lavoro alle esigenze dei padroni, rendendo la precarietà la normale condizione per tutti i lavoratori di questo Paese.

I Processi di trasformazione del modello sociale e di sviluppo non risparmiano il pubblico impiego che continua ad essere sotto attacco sul piano dei salari, della funzione svolta e dei diritti.

Contratti bloccati al 2020, mantenimento del blocco del turn over, abbandono della funzione di servizio alla cittadinanza. Il tutto mascherato in cambio dell’ obolo elettorale degli 80 euro.

IL protrarsi dell’ attuale situazione- che vede l’Italia essere fanalino di coda europeo in tema di salari, finanziamenti e scolarità- non può che portare alla distruzione del sistema universitario pubblico, accentuando la fuga di cervelli all’ estero.

IL finanziamento pubblico dell’ Università va adeguato agli standard europei. Gli atenei devono poter fare programmazioni del personale che permettano la stabilizzazione dei precari e il riconoscimento delle professionalità del personale con progressioni di carriera, finora appannaggio esclusivo dei docenti e delle figure dirigenziali.

Condividiamo l’esigenza d’implementazione delle residenze universitarie ma non possiamo accettare che questo avvenga gettando sulla strada centinaia di famiglie di extracomunitari che oggi occupano le palazzine dell’ ex MOI. Né possiamo accettare processi di cementificazione della ex Westinghouse.

 

USB, che da tempo si oppone allo smantellamento dello stato sociale manifesterà anche sabato 28 febbraio a MILANO.