NASCE LA NUOVA ASL UNICA A TORINO

UN’ALTRA MANOVRA PER CREARE CAOS NELLA SANITA'

 

CHI VERRÀ PENALIZZATO DA QUESTA ULTERIORE MANOVRA?

NOI UNA RISPOSTA CE L’ABBIAMO, I LAVORATORI DEL SETTORE E I CITTADINI!!!.

 

Torino -

Le difficoltà di attuazione del processo di unificazione delle due A.S.L. Cittadine sono  evidenti  a tutti e sono rappresentate una serie di lungaggini nell’attivazione dei Servizi promessi che poi, di fatto, non sono mai stati realizzati per i continui dissesti di bilancio, per gli sprechi e per le innumerevoli quanto inutili consulenze.

L’accentramento in un’unica  Azienda Sanitaria Locale Città di Torino rischia di distruggere tutta una serie di servizi territoriali, già ampiamente penalizzati dai tagli effettuati negli ultimi anni.

L’Assessore regionale dichiara che “nessuno verrà licenziato”.

QUESTA FRASE UMILIA I LAVORATORI, perlopiù over 50enni, sottoposti a turni massacranti in condizioni di lavoro simili ai paesi in via di sviluppo, che tutti i giorni garantiscono faticosamente l’erogazione dei Servizi per la Salute dei Cittadini, che sono UN DIRITTO e NON UNA GENTILE CONCESSIONE DI QUALCUNO che dovrebbe invece pensare ad una seria politica di assunzioni, viste le carenze ormai croniche di personale in tutti i settori.

 

Anche l’affermazione “intendiamo procedere partendo per prima cosa dagli obiettivi di salute”, ci lascia perplessi, visto che poco o niente si è fatto e si sta facendo in previsione  della annunciata  chiusura del presidio Ospedaliero Oftalmico, per la riapertura dell’Ospedale Valdese, per il trasferimento del presidio Ospedaliero Amedeo di Savoia,  per la lista di attesa degli anziani non autosufficienti che supera le 2700 unità sul progetto domiciliare e di tantissime altre situazioni dove viene lasciato alle famiglie il carico economico e di gestione.

 

Sappiamo benissimo che gli obiettivi di questa classe politica sono quelli di portare sempre di più fette di sanità pubblica nel settore privato, lasciando la possibilità di curarsi a chi possiede le  capacità economiche e fregandosene di quei milioni di persone che già oggi rinunciano a curarsi perché poveri e senza lavoro. Per questo bisogna sempre di più vigilare su queste pseudo riorganizzazioni.

 

In fine una considerazione va fatta in merito al trattamento che, in tutte queste  riorganizzazioni,  è  riservata ai lavoratori della sanità pubblica. Stiamo assistendo all’ennesima  modifica degli assetti organizzativi delle A.S.L. Piemontesi in assenza totale di stanziamento di risorse economiche (al fine di uniformare gli istituti contrattuali) per i Lavoratori coinvolti in tale cambiamento.

 

Perché il diritto alla salute ritorni ad essere un diritto per tutti i cittadini e il lavoro in questo settore torni ad essere un lavoro a misura d’uomo, dignitosamente retribuito e valorizzato. Per questo come organizzazione lanceremo un osservatorio attraverso una serie di incontri con i lavoratori, per raccogliere criticità e anomalie, lesione di diritti e non applicazione del contratto.

 

 

 

                                                                                                                        U.S.B. / SANITA’ - TORINO