NO al G7, per la ripresa del movimento di lotta

Torino -

 

Dal 26 settembre al 1 ottobre i ministri di Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Canada, Giappone e Regno Unito si riuniranno alla Reggia di  Venaria per discutere di scienza, industria e lavoro, e proseguire nel progetto politico che dovrebbe prevedere, come soluzione alla perdurante crisi, lo smantellamento totale di diritti dei lavoratori,  la compressione dei salari, lo sfruttamento dei territori (ridotti ormai a terreno di speculazione affaristica), di polverizzazione del welfare e dei servizi sociali e previdenziali, di utilizzo dello sviluppo tecnologico al solo fine dell’aumento del profitto  ed alla contemporanea riduzione degli occupati.

E’ questa una politica in cui il governo italiano, in obbedienza ai diktat provenienti dall’Unione Europea, è completamente immerso e che da tempo attua tramite leggi di svuotamento dei diritti del lavoro (Fornero, Jobs Act), di impoverimento dello stato sociale e dei servizi pubblici  (“buona scuola”, riduzione della assistenza sanitaria, tagli alle pensioni e allungamento della età pensionabile), di stravolgimento dei cardini democratici e costituzionali (inserimento dell’obbligo del pareggio di bilancio in Costituzione e tentativo di stravolgimento della Costituzione rigettato dal Referendum popolare del 4 dicembre 2016); si tratta di uno stringente memorandum che la Troika europea sta imponendo alle classi popolari dei vari paesi e che il Governo italiano supinamente attua.  Non è un caso che in  Italia il G7 Lavoro si svolga a Torino (o meglio alle sue porte,nella residenza sabauda della Reggia di Venaria): un’area metropolitana che ha sofferto tutti gli effetti di tali politiche,  originariamente a vantaggio del profitto privato e ora divenute paradigma del deserto industriale e della marginalizzazione.

A Torino la Fiat si appresta a dare il colpo finale e buttare fuori dalla fabbrica buona parte (o tutta?) di quella comunità operaia che negli anni è stata ridotta ad un simulacro di quello che fu;  Torino, che è ora anche un banco di prova negli appalti (pubblici e non, sanitari e non) o che è addirittura terra di saccheggio da parte di consorzi e gruppi economici che propongono contratti di lavoro in cui tutto (orari, turni, preavviso di chiamata, ferie, permessi) è aleatorio e in cui l’unica cosa certa per il lavoratore è l’obbligo a rimanere sempre e comunque “a disposizione” e a non lamentarsi del maggiore sfruttamento. Parliamo di un territorio dove si utilizzano i trasferimenti a centinaia di chilometri di distanza come arma di ricatto per accettare sconvolgimenti di orari e sottrazione di diritti, o dove li si mette in atto come “incentivo” all’esodo. Parliamo di una città in cui la più sfrenata “flessibilità” in mano ai padroni non frena affatto la chiusura di fabbriche e uffici ma anzi la incentiva e la rende più logica, quasi “naturale”.

Per tali motivi, poiché crediamo che il G7, lungi dal’essere in grado di trovare soluzioni a una crisi da loro stessi provocata, è CAUSA del declino umano e materiale …

Venerdì 29 settembre abbiamo dichiarato SCIOPERO per tutta la giornata

per tutto il lavoro pubblico e privato di Torino e provincia

e per la sanità pubblica e privata per tutta la Regione Piemonte

(con la sola esclusione del trasporto pubblico locale e del trasporto aereo e ferroviario)

 

Uno sciopero che non appartiene alle organizzazioni che l’hanno indetto, ma che vogliamo sia di TUTTE e di TUTTI coloro che sentono l’esigenza di essere in quei giorni in piazza a manifestare la nostra contrarietà alle politiche di progressivo impoverimento delle classi popolari, di austerità, privatizzazioni e smantellamento dello stato sociale; costruiamo un momento in cui la società dei diritti e dei bisogni negati si faccia sentire, e renda concreta la propria rabbia e indignazione, costruendo insieme un progetto di liberazione, a partire dal nostro territorio. Un percorso che rifiuti divisioni, steccati e guerre tra poveri, tra migranti e stanziali, tra precari e supposti garantiti.

Il venerdì 29 al mattino (ore 9 Porta Susa) saremo insieme agli studenti, che ci hanno chiesto di scioperare e manifestare assieme, e durante la giornata costruiremo e parteciperemo ad altre iniziative  diffuse sul territorio.

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       Sabato 30 settembre  parteciperemo alla manifestazione unitaria del movimento NOG7 alle Vallette

 

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