MARCIA "NO INCENERITORE" BEINASCO 11 MAGGIO ORE 14.30 VIA DOLCI

VOGLIAMO LA DIFESA DELL’AMBIENTE E DELLA

SALUTE NOSTRA E DEI NOSTRI FIGLI

 

I BENI COMUNI NON DEVONO ESSERE

SACRIFICATI AL DIO DENARO

 

Torino -

La costruzione dell’inceneritore del Gerbido rappresenta una grave minaccia all’ambiente e alla salute pubblica per la emissione di sostanze cancerogene come diossine e polveri sottili che ricadranno soprattutto sul territorio dei Comuni situati in un raggio di 4 km dall’impianto stesso.

 

Con la vendita di azioni del TRM il futuro nostro e dei nostri figli è stato messo nelle mani di una finanziaria, la F2i di Vito Gamberale, e della multiutility IREN con il paradosso che sotto la loro gestione ci sarà sia l’incenerimento, con alti livelli di redditività di impresa, sia la raccolta differenziata, con più bassi livelli di redditività.

 

In questo conflitto di interessi prevarrà la logica del profitto per cui si tenderà ad incenerire sempre più e a differenziare sempre meno e in questa prospettiva il potere di controllo del Comune è nullo dal momento che del TRM è stato venduto l’80% delle azioni e in AMIAT l’amministratore delegato è stato scelto dai privati (F2i ed IREN) detentori del 49% di azioni.

 

L’amministrazione comunale di Torino, già sotto il governo Chiamparino ed ora sotto il governo di Fassino, con la megaopera dell’inceneritore del Gerbido non solo ha scelto di subordinare la tutela dell’ambiente e della salute pubblica alla logica del profitto, ma ha determinato un incremento considerevole del debito cittadino, facendolo salire al primo posto nella classifica dei Comuni d’Italia, che ammonta a circa 3,5 miliardi di euro.

 

Infatti, il cantiere dell’inceneritore ha determinato un indebitamento di oltre 500 milioni di euro che ricade sul Comune di Torino ma al finanziere Vito Gamberale è stato svenduto l’80% per soli 126 milioni di euro, lasciando il residuo del debito di oltre 400 milioni sulle spalle dei contribuenti torinesi i quali si vedranno aumentare IRPEF comunale e tariffe rifiuti.

 

TUTTO IN NOME DEL PATTO DI STABILITÀ IMPOSTO DALLA TROIKA EUROPEA

 

Con la scusa del mantenimento dell’ordine pubblico l’avvio dell’inceneritore si è svolto in assenza del Comitato di Controllo Locale, violando l’accordo che prevedeva la partecipazione dei rappresentanti dei Comuni vicini all’impianto e dimostrando la volontà di impedire le forme di controllo sociale necessarie per garantire i livelli di sicurezza.

 

IN DIFESA DEI BENI COMUNI

AMBIENTE E SALUTE PUBBLICA

USB SCENDE IN PIAZZA AL FIANCO DEL

COMITATO NO INCENERITORE DEL GERBIDO

 

PARTENZA DA BEINASCO - VIA DOLCI - ORE 14.30

 

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