L'ULTIMO "PENSIERO" DELLA REGIONE PIEMONTE RIGUARDO ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI

MENO SERVIZI, MAGGIORI COSTI, MINORE OCCUPAZIONE

Torino -

L’azione del Governo di “rientro del debito pubblico” continua a colpire i settori più’ FRAGILI della popolazione italiana.

La Regione Piemonte, assecondando i vecchi e il nuovo Governo, non si tira indietro “garantendo” un forte aumento dei disagi di quei cittadini che necessitano di cure da parte di Enti Profit, non profit, pubblici, privati, associati: RSA, Strutture per anziani, Case di riposo.

Regione Piemonte, Sindacati collaborativi e complici, Associazioni di Rappresentanza dei Soggetti Gestori delle strutture residenziali per anziani non autosufficienti, dopo una serie di articolati incontri, a porte chiuse, hanno prodotto confusione e preoccupazione.

Confusione, determinata da continue modifiche delle Norme per il funzionamento delle Strutture;

preoccupazione, determinata dal ritardo di gran parte delle Strutture ad adeguarsi alle Norme stesse.

Chi sosterrà i costi necessari a garantire che siano rispettati requisiti strutturali e gestionali? Chi controllerà?

I cittadini hanno già riscontrato gli adeguamenti tariffari per l’Alta intensità, in convenzione, registrando un aumento tra 100 e 150 euro mensili, per effetto della decisione di compartecipare alla spesa al 50 per cento tra Regione e cittadino, contro la precedente normativa che determinava il 57 per cento la spesa della Regione.

Questo è un risparmio per la Regione e una maggiore spesa per il cittadino.

La situazione si aggrava se il l’anziano non entra in convenzione (tra il 30 e il 60 % degli anziani istituzionalizzati).

Le rette per i cittadini corrispondono indicativamente a 95,73 euro al giorno, oltre a questi aggravi ci sono i notevoli costi aggiuntivi per servizi necessari ancorchè ritenuti non prioritari.

In sostanza gli anziani non autosufficienti per potersi garantire servizi qualificati devono poter spendere tra i 1550 e i 3000 euro, contro i 1500 euro dei cittadini convenzionati (mentre chi va in pensione in questi ultimi tempi si sente ricco se riceve 1200 euro di pensione).

 

Così aumenta la povertà. Disoccupazione e costo della vita poco invitante per chi deve mettere al mondo figli, anche perché solo uno su mille ce la fa.

 

    Tutto questo mentre i cittadini over 65 aumentano come aumenta l’aspettativa di vita e, conseguentemente, la disabilità.

Conseguenze:

 

  • meno anziani assistiti o presi in carico dai Servizi territoriali (carenza di fondi)

 

·        riduzione del numero di operatori per utenti assistiti (meno occupazione, LEA disattesi)

 

 

·        aumento del carico di lavoro per operatore (stress da lavoro correlato)

 

  • minore qualità per gli utenti dei servizi.

 

Tutto ciò è scandaloso!!!

L’assistenza è un diritto non un lusso per i ricchi

USB Piemonte richiede il ritiro di questi provvedimenti ed invita i lavoratori, gli utenti, i cittadini tutti ad intraprendere azioni di protesta e contrasto contro queste decisioni e contro questi incapaci e irresponsabili gestori pubblici.