.......NON ERA UN FILM.......

Torino -

La Corte di Appello di Torino conferma che i lavoratori licenziati dalla Cooperativa Rear che insieme all'Usb (l'unico sindacato che ha davvero messo in campo iniziative di lotta e di contrasto) hanno avuto ragione a protestare contro la politica del lavoro messa in atto dalla Cooperativa e hanno tuttora ragione ogniqualvolta non chinano la testa all'arroganza di un padronato che vede il lavoratore come un elemento usa e getta (un padronato che per di più si struttura nella forma cooperativistica, che dovrebbe avere le prerogative mutualistiche che tutti conosciamo).

 

La notizia che il 2° grado di giustizia conferma l'illegittimità dei licenziamenti (così com'era già stato ritenuto illegittimo il licenziamento dal suo posto di lavoro al Museo del Cinema del delegato RSA dell'Usb Federico Altieri), nonché la condanna a Rear a corrispondere tutte le differenze retributive per aver applicato un contratto economicamente illegittimo (Unci) è non solo un atto di giustizia che dovrebbe ammonire le aziende che intendono nell'attuale contesto incrementare gli utili sulla “pelle” dei lavoratori, ma anche uno stimolo a proseguire e a rilanciare le lotte per un contratto giusto, equo e unico per l'intero comparto dei lavoratori nell'ambito museale e della cultura. Contratto che di certo non può essere il pluri-condannato Unci (che nei fatti è stato abbandonato da quasi tutte le cooperative, comprese la Rear) e neanche il già tristemente noto “Servizi fiduciari” stipulato da CGIL con Legacoop, che applica paghe persino più basse dell'Unci!

 

L'attenzione che viene giustamente data in questi giorni alla notizia, riporta il grande evento con cui il compagno maestro Ken Loach ha reso pieni d'orgoglio i lavoratori in lotta permanente contro le ingiustizie di un tale sistema, ma tale attenzione dovrebbe essere rivolta, per quanto riguarda l'Usb (e crediamo che questo sia anche il pensiero di Ken Loach) non all'evento mediatico in sé e per sé ma a tutti quei lavoratori che tutti i giorni subiscono ingiustizie di questo genere, che vengono espulsi dai posti di lavoro senza un motivo legittimo, proprio perché non chinano la testa e rivendicando dignità lottando contro queste ingiustizie.

 

 

 

COORDINAMENTO LAVORO PRIVATO DI TORINO