20 ANNI DI SACRIFICI POSSONO BASTARE!...
Dopo aver causato milioni di cassaintegrati, disoccupati e precari nel settore privato, la crisi arriva prepotentemente nel settore pubblico chiamato di nuovo ad assumere il suo tradizionale ruolo di bancomat dei Governi.
La crisi, prodotta dalla finanziarizzazione dell'economia ed accentuata dal forte debito pubblico, viene affrontata andando a tagliare ancora una volta i salari dei dipendenti pubblici, le pensioni ed i servizi pubblici; tagli che serviranno da una parte a coprire i debiti contratti dalle banche nella loro folle corsa speculativa e dall'altra a ripianare i buchi di bilancio prodotti dalla corruzione.
La Pubblica Amministrazione, lo stato sociale ed il pubblico impiego subiranno un ennesimo duro colpo mentre l'evasione fiscale e quella contributiva continuano a crescere (circa un terzo del PIL) e paradossalmente diminuiscono i controlli da parte dello Stato.
I lavoratori dovranno pagare anche i costi di un sistema di corruzione che investe tutta la classe dirigente e politica del Paese: un sistema talmente radicato da far stimare che nella Pubblica Amministrazione il giro di soldi ad esso collegato ammonta a 60 miliardi di euro.
Saranno migliaia e migliaia i posti letto che verranno tagliati nella sanità, la scuola si appresta a licenziare precari a decine di migliaia, verranno chiusi o privatizzati interi servizi pubblici e aumentate le tasse regionali e comunali.
E così invece di far pagare i costi della crisi a chi realmente l'ha prodotta, si continuano a foraggiare i veri responsabili - banche ed imperi finanziari - con il denaro pubblico e con i salari e le pensioni dei lavoratori.
Sono quindi banchieri, speculatori finanziari e dirigenti e politici corrotti, guarda caso proprio quelli che hanno dichiarato la guerra ai "fannulloni" del pubblico impiego, la causa del peggioramento delle condizioni materiali di vita dei dipendenti pubblici, e proprio le banche ed i corrotti devono essere chiaramente individuati come responsabili e nemici di classe di lavoratori dipendenti e pensionati.
Il Governo si appresta ad emanare una manovra finanziaria per far fronte agli attacchi speculativi nei confronti dell'Euro; il pubblico impiego rappresenterà ancora una volta il posto sicuro dove andare a fare cassa. E a pagare saranno come sempre i difendenti pubblici:
- blocco dei contratti fino al 2013; blocco del turn over; slittamento del pagamento della liquidazione;
- chiusura delle finestre di uscita per le pensioni;
- soppressione di enti ed amministrazioni pubbliche.
Il decreto colpisce pesantemente anche i precari del pubblico impiego, disponendo il dimezzamento delle risorse utilizzate per pagare i loro salari nel 2009. La conseguenza più probabile è un'ondata di licenziamenti di massa.
L'ennesima conferma che questa manovra vuole far pagare la crisi a tutti i lavoratori, e che l'obbiettivo finale è la distruzione della Pubblica Amministrazione. Come sempre i precari, che sono la categoria più debole, sono destinati a pagare immediatamente il prezzo più caro.
28 MAGGIO GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE
TORINO ORE 13.00
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