A RISCHIO L'EFFICACIA DEI CONTROLLI AMBIENTALI: I LAVORATORI DI ARPA PIEMONTE SCRIVONO ALLA REGIONE

Torino -

Lo scorso luglio la Commissione Ambiente della Regione Piemonte ha licenziato il testo della proposta di legge n.92, che sostituirà la L.R.60/1995, Istituzione dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte (ARPA).

La proposta di legge, che verrà discussa a breve dal Consiglio Regionale, non prevede la possibilità di investire il personale che svolge attività ispettiva e di controllo della qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria (UPG), cosa che invece è contemplata dalla legge vigente. Anche la legge nazionale 132/2016 sul sistema nazionale delle Arpa, approvata lo scorso giugno, lo prevede espressamente, sebbene non obbligatoriamente.

Qualche anno fa, in Lombardia, una modifica legislativa analoga ha condotto alla destituzione degli UPG in carica. Cancellare il comma sulle attività di controllo e sugli UPG dalla nuova legge regionale su Arpa rischia di aprire la strada ad una sostanziale perdita di importanza, autonomia, efficacia e autorevolezza nelle attività di controllo dell'inquinamento ambientale e di verifica dei reati ambientali.

 I lavoratori di Arpa hanno scritto alla Regione chiedendo il mantenimento delle attività ispettive e delle funzioni di UPG, a tutela dell’ambiente e del proprio lavoro.

 L’Unione Sindacale di Base sostiene l’iniziativa dei lavoratori. Ancora una volta, dopo l’opera di smantellamento avviata dalla attuale Direzione Generale mediante l'accorpamento dei Dipartimenti e delle attività laboratoristiche, è necessario intervenire contro l’ennesima amputazione delle funzioni dell’Agenzia.

Chiediamo pertanto che le attuali funzioni ispettive e di polizia giudiziaria vengano mantenute in capo ad Arpa. Difendiamo l'autonomia e l'efficacia nello svolgimento delle funzioni di tutela ambientale assegnate all’Agenzia.

 Ridurre i servizi ambientali significa ridurre la tutela e la prevenzione ambientale.

Lottiamo contro la logica di smantellamento del servizio pubblico, per il suo potenziamento.