A Torino in piazza il 10 novembre
Lo sciopero del 10 novembre ha segnato torino ben oltre le dimensioni del pur colorito e combattivo corteo che l'ha attraversata.
Le percentuali di adesione allo sciopero nei trasporti sono altissime ed in media si attestano sul 70% del personale viaggiante. buone le adesioni presso le agenzie fiscali e nelle scuole, soprattutto materne ed elementari.
Partito dall'Unione industriale e diretto alla Cittadella della salute delle molinette, il corteo ha attraversato una citta' impoverita, alla quale l'amministrazione cittadina non e' in grado di dare risposte ne sul piano del lavoro, ne su quello dell'emergenza abitativa e dei servizi.
Il dato positivo e' stato quello della presenza di molti giovani a testimonianza del dramma di un'intera generazione di giova ni lavoratori, precari quando va bene, disoccupati in percentuale diventata ormai altissima nel peggiore dei casi.
Giovani che sono costretti ad accettare contratti capestro pur di lavorare, anche a condizioni che i loro padri non avrebbero mai accettato.
In molti casi il lavoro e' doppio e pagato la meta', quasi fosse una promozione commerciale a favore dei padroni italiani sponsorizzati dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi 25 anni, generosamente agevolati dai sindacati compluci e di regime.
A loro si aggiungono sempre piu' spesso i giovani migranti e rifugiati che rivendicano al pari dei loro coetanei italiani un lavoro degno di questo nome e i diritti civili e sociali che devono essere garantiti ad ogni essere umano.
giovani che, al di la' della provenienza e della nazionalita' lottano per un futuro migliore per tutti.
Queste erano e sono le ragioni che hanno portato in piazza ,
a Torino, le lavoratrici delle cooperative che puliscono scuole , ospedali e strutture pubbliche, lavoratori pubblici e privati, precari e disoccupati, giovani e migranti.
Unione Sindacale di Base