Arpa Piemonte vuole la chiusura di metà dei laboratori regionali in nome della riduzione delle spese: USB DICE NO.
In allegato il comunicato
Nonostante l’opposizione della maggioranza della RSU, il 22 settembre la Direzione di Arpa Piemonte ha approvato un piano di riorganizzazione dei laboratori che prevede la chiusura di 5 sedi laboratoristiche su 10 (Omegna, Asti, La Loggia, Ivrea e Orbassano) ed il ridimensionamento di altre 2 (Cuneo e Vercelli, con possibile chiusura di Vercelli entro il 2017) con conseguente “riqualificazione” (e cioè demansionamento) di molti dipendenti. Il piano prevede che da 159, i lavoratori impiegati nei laboratori diventino 125. In seguito alla riorganizzazione, gran parte del personale delle cooperative che assicura i servizi di lavaggio vetrerie e pulizie nelle sedi di laboratorio, stimabile in qualche decina di persone, resterebbe a casa. L’attuazione del piano è prevista nell’arco di un triennio e cioè entro il 2017. Il suo obiettivo dichiarato è ridurre la spesa. Il suo presupposto è “ottimizzare” lo stato di fatto accorpando le attuali attività di analisi in funzione della riduzione dei costi fissi e cioè dei costi della strumentazione. Come sempre i lavoratori (i “costi variabili”) non contano.
Il piano però non regge. Le ipotesi di partenza sono aprioristiche e non supportate da alcuno studio di fattibilità, le stime dei costi sono approssimative e parziali, i dati utilizzati non sono completi. Per il Piemonte nordorientale (Novara, Vercelli, Biella e VCO) si prospetta una situazione di disinvestimento sostanziale, con perdita delle capacità di analisi e di intervento per un periodo che, nel migliore dei casi, potrebbe durare anni. In tutto il Piemonte si dovrebbero affrontare costi suppletivi per il trasporto campioni, lo smantellamento e la riconversione di sedi, la riqualificazione del personale.
In breve si tratta di un piano approssimativo, basato solo su necessità di bilancio e cioè, oggettivamente, sulla volontà di abbattere i costi a scapito delle funzioni istituzionali di Arpa.
Il “progetto” è funzionale alla riduzione di Arpa a partner degli enti locali (Regione, Province, Comuni) “alleggeriti” secondo il disegno del governo, e cioè succubi della logica di mercato e della concorrenza, per la “riduzione dei costi”, contro “l’inefficienza” e via dicendo con tutto il campionario demagogico che i governi di tutti i colori ci propinano da anni sul servizio pubblico. Nei fatti l’approvazione del piano significa riduzione e delocalizzazione dei servizi al cittadino. Meno servizi significa meno controlli, meno interventi, meno analisi, meno tutto. Arpa Piemonte regala la tutela ambientale a chi la vuole e che i cittadini si arrangino.
Noi però continuiamo ad affermare con forza che il servizio pubblico è tale perché è di tutti e che perciò non può essere subordinato a logiche di mercato, che non si può mettere al primo posto il profitto invece della qualità delle prestazioni. In questo non c’è inefficienza, c’è stato sociale. L’inefficienza la fomentano dirigenti e vertici, tecnici e politici, che impediscono ai lavoratori di svolgere il loro lavoro, privandoli dell’organizzazione e dei mezzi per farlo. La storia della “riforma” della P.A. e del “progetto di riorganizzazione” dei nostri laboratori è tutta qua. Senza organizzazione e senza mezzi si lavora male: e allora si taglia. E’ un gatto che si morde la coda. Lo sanno bene i lavoratori dei laboratori di Arpa, che da anni subiscono un processo di obsolescenza dovuto all’assenza di qualsiasi progetto reale di riorganizzazione e che adesso, a causa proprio di questa “obsolescenza” si sentono dire che lavorano in strutture “anacronistiche” che vanno “riorganizzate”. Non sono i laboratori a dover essere rottamati ma i dirigenti in questi anni che li hanno lasciati andare in malora.
L’Unione Sindacale di Base è contraria al piano ed ai principi che lo governano e vi si opporrà promuovendo con ogni mezzo a sua disposizione la mobilitazione e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Se Arpa dev’essere rinnovata ciò deve avvenire non riducendo ma preservando e potenziando i servizi che l’Agenzia rende alla popolazione: controlli ambientali, verifiche di sostenibilità ambientale di progetti e piani, bonifiche e molto altro. E’ questo che vuole il personale di Arpa ed è questo che vuole la gente. La nuova amministrazione regionale ne prenda atto e si rifiuti di avvallare un piano che vuole tagliare sui servizi per ridurre i costi, a spese della popolazione e dell’ambiente.
La Rappresentanza USB di Arpa Piemonte