BUONA PARTECIPAZIONE DI LAVORATORI AL PRESIDIO DELL'11/10 SOTTO L'UNIONE INDUSTRIALI
Un centinaio, circa, di metalmeccanici – in rappresentanza di FLMU, SDL e ALP-CUB - ha partecipato al presidio di giovedì 11 ottobre sotto le finestre dell’Unione Industriali di Via Vela a Torino. Una delegazione (Luigi Casali, Pino Larobina e Giorgio Tiboni) ha consegnato al dott. Alberti, capo ufficio stampa e relazioni con il pubblico dell’Unione Industriali, copia della piattaforma contrattuale FLMU-CUB, ponendo – nel contempo – il problema della partecipazione della sigla al tavolo negoziale. L’iniziativa, che si è svolta parallelamente in tutte le regioni a forte concentrazione di addetti nel settore, ha avuto eco nella stampa locale di cui si propone di seguito un articolo apparso su TORINO CRONACA il 12 ottobre, a firma “Al.ba.”.
Per le tute blu un aumento di 260 euro
Alzano il tiro i metalmeccanici della Confederazione di Base: chiedono 260 euro di aumento mensile, un incremento delle maggiorazioni per il lavoro a turni, festivo e notturno, l’abolizione del primo livello di inquadramento e la cancellazione dei contratti a progetto e interinali. Ieri la Federazione dei Lavoratori Metalmeccanici Uniti-Cub ha organizzato un presidio sotto l’Unione Industriale di Torino.
Le richieste del sindacato di base, che non partecipa alla trattativa con Federmeccanica, si discostano in misura notevole da quelle avanzate dai metalmeccanici confederali di Fim Fiom e Uilm, che hanno approntato una piattaforma che parte da 101 euro di aumento lordo per i terzi livelli.
Secondo i Cub, “negli ultimi cinque anni le dinamiche delle retribuzioni sono state molto modeste e il potere d’acquisto dei salari si è ridotto ulteriormente del 5%”. Inoltre i metalmeccanici Cub rivendicano una riduzione dell’orario di lavoro di 15 minuti alla settimana per ogni anno di vigenza del contratto.
“La piattaforma di Fim Fiom e Uilm maschera una paurosa mancanza di contenuti rivendicativi – criticano i Cub – e propone un aumento molto bassodei salari, mantiene una quota elevata di lavoratori precari, delega al al padronato la formazione dei lavoratori sulla sicurezza, introduce fasce retributive che hanno il solo risultato di impedire il passaggio da una categoria all’altra”.
Al.ba.