EMERGENZA PRONTO SOCCORSO: NON SONO MALI DI STAGIONE!!!

Torino -

In questi giorni sui giornali abbiamo letto numerosi articoli che si riferiscono alla situazione di emergenza che si è venuta a creare nei PS di Torino. Per il lettore non addentro alle vicende della sanità Piemontese l'impressione è quella di una situazione critica ma contingente, un periodo in cui i malanni di stagione hanno mandato in crisi le strutture sanitarie. Non è quello che è successo. Da anni il nostro sindacato denuncia la deriva del Sistema Sanitario Regionale. Oltre alle nostre di denunce ricordiamo la lettera inviata circa 2 anni fa dai medici dei PS di Maria Vittoria, San Giovanni Bosco, Martini e Molinette all'allora Assessore alla Sanità, in cui si denunciavano le carenze strutturali, di personale ma soprattutto di posti letto, situazione che portava al continuo intasamento dei PS. A questa iniziativa nel mese di dicembre scorso è seguita un'altra lettera, all'attuale Assessore alla Sanità, anche questa senza alcuna risposta, redatta dai medici del PS dell'ospedale Maria Vittoria; a queste si aggiungono numerosi altri appelli, verbali e scritti, alle Direzioni e agli organi regionali, da parte anche di altri sindacati (es. l'ANAAO, profondamente critica nei confronti delle politiche sanitarie regionali). La sola risposta ricevuta negli anni è stata: taglio dei posti letto, taglio del personale, razionamento strutturale. E ora si grida all'emergenza, si cerca di tamponarla dopo averla creata. Non è una situazione contingente, la crisi è strutturale, c'é da tempo: ora è ovvio che ad ogni stormir di foglia si grida all'emergenza; si cerca di tamponare con pezzuole bagnate quotidiane, sperando che l'indomani vada meglio, alla solita rincorsa tipica italiana: aspettare che capiti il disastro per agire, ma agire non in maniera strutturale, agire solo per il momento contingente; superato questo tutto torna come prima. E rimangono gli operatori sanitari, che lavorano nel caos di strutture carenti, di scarsi posti letto, di personale ridotto, rimangono a beccarsi lamentele, insulti e denunce, titoli sui giornali di malasanità, con la frustrazione quotidiana di essere impotenti, di dare risposte incomplete, di non garantire la dignità dei cittadini, mentre chi è il vero responsabile di questo malessere, strutture regionali e direzioni aziendali, non vengono minimamente toccate, la magistratura non si occupa di loro; gli errori in sanità si fanno, si moltiplicano in condizioni di stress, quando mancano le attrezzature, quando non ci sono gli spazi, quando si fanno le dimissioni precoci, per liberare spazi per casi più gravi, per liberare posti letto.... e l'errore lo pagano gli ultimi anelli della catena: il paziente e l'operatore sanitario; a quando si indagherà su chi crea queste condizioni? quando saranno i veri responsabili a pagare? coloro che privano i cittadini di un'assistenza degna di un paese civile? chi verrà punito per le malattie dovute a stress?. La maggioranza tace, a parlare di tutto questo si viene minacciati di lienziamento; la polvere va nascosta sotto il tappeto. Così gli operatori vanno avanti a testa bassa, sopportando con rassegnazione, consapevoli che la situazione può solo peggiorare. Consapevoli che il fine ultimo è la destrutturazione del sistema pubblico, si incoraggia una cultura che vede lo stato e gli statali come inutili, se non addirittura dannosi, e a volte nemici. Consapevoli che ormai si vuole spianare la strada al privato, con buona pace dei valori di universalismo, equità ed accessibilità che erano la bandiera del nostro Sistema Sanitario Nazionale e che ormai stanno diventando archeologia ideologica da dimenticare.

 

Dott. Domenico Martelli

USB Sanità Piemonte