ENTE REGIONE PIEMONTE: SENZA PAROLE
SENZA PAROLE!!!
In questi giorni è apparso un volantino di una sigla sindacale nel quale viene chiesto di scioperare per motivazioni che questo Sindacato di Base ha urlato ad alta voce da tempo immemorabile.
CHE DIRE?
Pare che la UIL non si ricordi di aver sottoscritto il 4 febbraio u.s. con il Governo un penoso accordo che legittima, di fatto la “Riforma Brunetta”, che
- - nega la contrattazione escludendo materie come l’organizzazione del lavoro
- - introduce illegittimamente le odiose fasce di merito individuale (25 % bravi – 50 % medi – 25% fannulloni)
- - smantella progressivamente lo Stato Sociale in Italia, calpestando la dignità dei lavoratori pubblici e destinata a distruggere la P.A.
Una legge che impone il blocco dei rinnovi contrattuali per almeno 4 anni, “ferma” le retribuzioni dei dipendenti pubblici al 2010, pone preoccupanti allarmi relativi ai futuri accordi integrativi, al salario accessorio ed impedisce di fatto le progressioni nelle e tra le Aree. Una legge che mortifica le professionalità e ne peggiora le condizioni economiche, costringendo i lavoratori pubblici ad operare in condizioni sempre più critiche a scapito della qualità e della quantità dei servizi erogati.
Avremmo veramente voluto che la UIL si opponesse allo scempio proponendo anch’essa iniziative in tempi non sospetti……
MA ORA PERCHE’ LA UIL PROPONE LO SCIOPERO?
E CONTRO CHI SE POI ANCHE LA UIL NE E’ PARTE IN CAUSA?
Proposte USB: Rigettare la misurazione della performance individuale che ha il solo scopo di dividere i lavoratori. Ristabilire la piena trattativa sull’organizzazione del lavoro. Riacquisire i servizi esternalizzati, fermando lo smantellamento della P.A. Riprendere ad assumere sbloccando il turn-over, per rilanciare lo Stato Sociale. Abolire la norma vessatoria che consente le progressioni tra le aree solo ai possessori del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno, che vanifica la professionalità acquisita con anni di lavoro.
Sbloccare il rinnovo dei C.C.N.L. Garantire la stipula di accordi integrativi e l’utilizzo del salario accessorio. Attivare ulteriori progressioni nelle aree. Far partire una tornata di passaggi tra le aree. Abolire l’area prima. Valorizzare la professionalità restituendo dignità e salario al lavoro svolto, anche attraverso il giusto inquadramento funzionale.