IL BENE COMUNE DEL TRASPORTO PUBBLICO NON DEVE ESSERE SACRIFICATO AL PATTO DI STABILITÀ
TRADENDO il proprio elettorato ingannato con la promessa del mantenimento da parte del Comune di controllo e gestione delle aziende partecipate e CALPESTANDO la volontà del popolo italiano che si è espresso col referendum del 2011 per una gestione pubblica dei servizi pubblici, Fassino intende rispettare il “patto di stabilità”, da lui stesso definito una prigione per i Comuni, andando contro gli interessi della collettività che dovrebbe rappresentare e cancellando i diritti dei lavoratori GTT.
La scelta di privatizzare GTT va anche contro ogni logica di risparmio perché già oggi tutto ciò che è esternalizzato ad operatori privati come servizi di manutenzione e di trasporto passeggeri , costa da 30 a 50 milioni di euro in più all’anno rispetto ad una gestione diretta GTT.
I cittadini torinesi si vedono già ora un servizio ridotto rimanendo a terra nelle ore di punta per insufficienza dei passaggi alle fermate, pur avendo subito aumenti dei biglietti e degli abbonamenti di circa il 50%; già ora devono subire ulteriori rallentamenti nel servizio per guasti in linea e trasbordi su altri bus perché si risparmia sugli organici del settore manutenzione.
Queste inefficienze ed i costi delle tariffe saranno destinati ad aumentare se a gestire il servizio essenziale del trasporto pubblico sarà un privato che risparmierà su manutenzione e sugli organici pur di lucrare.
Con lo scorporo e vendita dei parcheggi sui cittadini torinesi si sta per abbattere un ulteriore balzello che è la sosta a pagamento estesa anche alle zone periferiche della città; in questo modo migliaia di condomini dovranno pagare le strisce blu, 45 euro all’anno, che da un giorno all’altro si troveranno sotto casa. È così che Fassino ricaverà dalla vendita 14 milioni di canone all’anno dal privato acquirente, gravando sulle tasche dei cittadini torinesi.
Il prezzo che pagheranno i lavoratori GTT è prevedibile se si osservano le conseguenze la dove il trasporto pubblico è già stato privatizzato.
Alla AMT di Genova:
· Risultano in esubero 430 dipendenti (200 autisti e 230 impiegati)
· Aumento di 15 minuti dei turni di guida
· Taglio di premio di risultato da 1000 a 6000 euro annui a seconda del profilo professionale
· Taglio di 3 giorni di ferie all’anno
All’ATAF di Firenze:
· “spacchettamento” aziendale in tre società, BusItalia (Ferrovie dello Stato), CAP, Autoguidovie. Alla prima saranno assegnati 790 dipendenti, alla seconda 273 e all’ultima 58.
· Esubero di 70 dipendenti e trasferimenti su lunghe distanze (Prato, Rovigo, Padova, Milano, Germania)
· Tutti i 321 contratti integrativi vigenti cancellati (siglati dal 1933 a oggi)
· Oltre 250 euro nette di perdita retributiva mensile per tutto il personale
· Taglio di 20 giorni di riposo all’anno
· Soppressione della mensa
È QUESTO IL DESTINO CHE L’ARROGANZA DI FASSINO RISERVA AI LAVORATORI GTT E AI CITTADINI TORINESI
FERMIAMOLO
No allo scorporo e vendita dei parcheggi perché è grazie a loro se GTT recupera il 37% dei costi di esercizio, superando il 35% previsto dalla legge. GTT senza i parcheggi è condannata alla bancarotta.
DIFENDIAMO LA GESTIONE PUBBLICA DEL BENE COMUNE DEL TRASPORTO PUBBLICO E I DIRITTI DEI LAVORATORI GTT
SCIOPERO DI 24 ORE IL 28 OTTOBRE 2013
CON PRESIDIO SOTTO IL COMUNE ALLE ORE 15.00