IL "GIOCO" DELLE MOBILITÁ INTERNE
C’era una volta la Ruota della fortuna, quel quiz televisivo che dispensava trionfi e sconfitte agli appassionati di giochi di parole che diede notorietà al nostro brillante e dinamico Premier, e che a noi ricorda i numerosi trasferimenti d’ufficio avvenuti in Comune da un anno a questa parte: anche qui ci sono stati giochi di parole, anche qui c’è chi ha vinto e chi ha perso, con l’unica differenza che molti tra gli interessati non hanno scelto se e come “giocare”.
Il Regolamento per l’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi prevede che “Per l’attuazione della mobilità interna del personale si tiene conto, in quanto compatibili, delle richieste formalizzate dai singoli dipendenti e raccolte in apposito elenco annuale dal Settore Personale”. Ma gli atti di organizzazione non hanno preso in considerazione l’esigenza di valutare nel complesso le candidature di tutti i colleghi che desideravano il trasferimento, una richiesta di trasparenza già espressa nel nostro comunicato del 28 luglio scorso “Sempre più flessibili”, fino ad oggi ignorata sia dall’Amministrazione che dalla RSU, che invece affermano con la consueta voce univoca che praticamente tutti i trasferimenti sono stati consensuali.
I posti attualmente vacanti e quelli che si libereranno a breve sono facilmente individuabili da mesi (una trentina i pensionamenti tra 2015 e ’16), corrono voci poco rassicuranti di esternalizzazione del Servizio Strade e in base all’ultima Legge di stabilità è da prevedersi un assorbimento di parte del personale provinciale. Ma se è in atto una riorganizzazione dei servizi tale da coinvolgere praticamente tutto il Comune, perché non si bandiscono specifici avvisi di mobilità interna o non si attivano bacheche elettroniche e cartacee per lo spostamento e l’interscambio volontario, come avviene in tanti altri enti, territoriali e statali? Perché continuare con atti di organizzazione unilaterali, accontentando qualcuno e scontentando altri, in base a non si sa quale criterio? Le domande sono tante, ma le risposte che fino ad oggi ci hanno dato i sindacati concertativi sono state davvero poche, su questo e sugli altri argomenti che ci riguardano direttamente, sia a livello locale che nazionale. Ne è la dimostrazione l’assenza di opposizione da parte di CGIL-CISL-UIL alle politiche degli ultimi anni, politiche che se da un lato hanno consentito sempre maggiori fughe all’estero di capitali e produzioni industriali, dall’altro hanno precarizzato il lavoro privato e sottoposto a sacrifici sempre maggiori quel “pericoloso” baluardo di diritti acquisiti che è il pubblico impiego, sempre più spesso preso di mira dai mass-media. Si pensi a blocco dei contratti (con la progressiva riduzione del potere d’acquisto), valutazioni arbitrarie (l’insensata attribuzione della produttività in base alle pagelline di Brunetta), drastica riduzione del turn- over, limitazione del diritto di malattia e, da ultimo, esuberi e probabili licenziamenti per i dipendenti pubblici e in particolare provinciali (in questo caso stabiliti con il misterioso criterio del 50%).
Anche se i trasferimenti fossero stati tutti consensuali (e sappiamo bene che così non è), riteniamo che occorra permettere a qualsiasi collega interessato, di conoscere i posti vacanti nell’organico del Comune e di presentare la propria candidatura senza intermediari, per poter offrire liberamente la sua professionalità attraverso colloqui motivazionali con i dirigenti degli uffici “scoperti”.
PER UNA RIORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE DAVVERO TRASPARENTE E DEMOCRATICA TORNIAMO A CHIEDERE AVVISI DI MOBILITÀ INTERNA
RSU USB P.I.
COMUNE DI CUNEO