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IN ITALIA ANCHE LA GIUSTIZIA ANNEGA FRA I RIFIUTI

A Palagiustizia per i lavoratori la misura è colma

Torino -

Giovedì 17 gennaio scorso il coordinamento di Federazione regionale del Ministero della Giustizia si è svolto in una atmosfera elettrica. Dopo l’indulto, che ha liberato le prigioni facendo accumulare negli uffici, come inutili rifiuti, montagne di pratiche relative a cause che devono svolgersi comunque, le ultime notizie sul caso Mastella e  l’impressione di ulteriore distacco - della classe politica dal paese reale - che ne hanno ricavato i lavoratori, hanno costituito la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Oberati da carichi di lavoro diventati insostenibili a causa del blocco del turn-over (i dati rispetto al 2000 sono impressionanti: Torino meno 33% in pianta organica; Milano meno 35%; Venezia meno 43%; Genova, Bologna, Firenze, Roma meno 25-30%; Meridione d’Italia, in media oltre il 20% in meno con punte, a Torre del Greco e Santa Maria C.V., fino al 60%); sottoposti da oltre un decennio, con l’intera categoria del Pubblico Impiego, a veri e propri bombardamenti diffamatori da parte delle varie associazioni di categoria – l’ultimo ad opera di Montezemolo -, dei media e delle stesse istituzioni, i lavoratori hanno detto basta e hanno proposto al Coordinamento Nazionale Giustizia di valutare l’opportunità di indire uno sciopero ad oltranza della categoria.

Il disagio e la rabbia che traspaiono drammaticamente nella richiesta, disponibile per il download dal fondo di questa pagina, sono comuni a tutti i lavoratori del Pubblico Impiego.