LANZIL ...LOTTA DAY

A TORINO GIOVEDI’ 15 FEBBRAIO 2007 ALLE ORE 12.30 SOTTO LA PREFETTURA

Torino -

 

Pienamente riuscito il LANZI..LOTTA DAY. Il 15 Febbraio un nutrito gruppo di attivisti e simpatizzanti della Rdb e del Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori ha manifestato sotto la prefettura di P.zza Castello a Torino, contro il disegno di legge 772 per la privatizzazione dei servizi a rete.

Seguono:

  • l'articolo, a firma "al.ba.", apparso su Torino Cronaca di Venerdi 16 Febbraio;
  • una selezione di foto dell’evento.

 

 

Acqua regalata in piazza castello per dire no alle privatizzazioni

 

Torino - "No alla privatizzazione dei servizi a rete come l'acqua, il trasporto pubblico, l'energia". Sono le ragioni della mobilitazione nazionale organizzata ieri dalle Rappresentanze di Base, che hanno manifestato sotto la prefettura in Piazza Castello distribuendo simbolicamente ai cittadini delle bottiglie d'acqua minerale per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle privatizzazioni.

  La giornata è stata denominata dal sindacato autonomo "Lanzil-lotta day", chiaro riferimento al ministro Linda Lanzilotta che ha delega ad Affari regionali e Autonomie Locali e che ha presentato un disegno di legge per la privatizzazione di alcuni servizi pubblici.

  Nelle mire del sindacato, oltre alla questione delle "risorse e dei servizi, che sono pubblici in quanto bene comune del Paese" dice il coordinatore Rdb-CUB Piemonte Luigi Casali, finiscono anche i contratti dei lavoratori e la tutela de la tutela dell'occupazione. C'è il timore di un progressivo passaggio verso rapporti di lavoro precari e, più in generale, di un "peggioramento dei servizi, perchè le imprese private che si muovono sul mercato devono sottostare a certe regole che sono incompatibili con la natura dei servizi pubblici".

  Quali scenari si profilano? "Per esempio un aumento delle tariffe di acqua, luce e riscaldamento - dice Casali - perchè il progetto di legge non esclude che le aziende ex-municipalizzate finiscano per essere a maggioranza privata". E poi c'è l'incertezza circa "il reale miglioramento dei servizi, che non è detto si verifichi". Anzi, "conoscendo i trascorsi del ministro, che ha venduto la Centrale del latte di Roma a Cragnotti, il quale l'ha ceduta pochi anni dopo a un prezzo di molto superiore, non c'è da star tranquilli".