Lavoratori esodati (?) del Comune di Novara e cattive pratiche di governo e tutela dei lavoratori e dei cittadini

Torino -

Circa due settimane fa l’Unione Sindacale di Base (USB) di Novara inviava ai giornali una lettera aperta indirizzata alla Giunta comunale dove si esprimevano forti preoccupazioni riguardanti l’applicazione della  delibera di giunta n. 303 emanata il 17/12/2013, quella assurta attualmente agli onori della cronaca. Le preoccupazioni riguardavano sia la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici comunali interessati da tale provvedimento che la salvaguardia dei servizi sguarniti da tali figure professionali, non più sostituibili attraverso un’assunzione perché cancellate dalla pianta organica.

La nostra lettera resa pubblica dai giornali è stata completamente ignorata dall’Amministrazione Comunale e ad essa non sono seguiti commenti da parte di alcuno.

L’Amministrazione Comunale di Centro Sinistra ha quindi la responsabilità di aver creato i primi “esodati” tra i lavoratori pubblici, un ottimo primato…

Attraverso le numerose dichiarazioni apparse sui giornali negli ultimi giorni scopriamo che molti nutrivano lo stesso nostro timore e che ora tutti si stanno attivando e questo non può che farci piacere. Scopriamo altresì dell’esistenza di  una diffida dall’applicare la norma in questione da parte delle segreterie regionali dei sindacati confederali cgil, cisl e uil nei confronti delle amministrazioni pubbliche e risalente ai primi giorni di dicembre. Evidentemente i nostri dubbi per altri erano quasi certezze. Pur accogliendo il comprensibile desiderio da parte dei lavoratori di accedere alla pensione anche dopo più di 40 anni di servizio, essi avrebbero dovuto essere informati sui gravi pericoli celati dal tale provvedimento: attraverso le assemblee il confronto avrebbe portato a decisioni ponderate e condivise. Così non è stato e ne prendiamo atto.

Ricordiamo che non tutti i lavoratori interessati erano lieti di essere cacciati: una lavoratrice aveva espresso con forza e pubblicamente la sua contrarietà attraverso una lettera ai giornali e a lei va il nostro sostegno.

Denunciamo l’atteggiamento di chiusura nei nostri confronti da parte dell’Amministrazione Comunale che ha scelto di avallare e praticare principi antidemocratici sulla rappresentanza, privandoci così di agibilità sindacale in quanto non firmatari del contratto collettivo. Pertanto, pur avendo una reale ed oggettiva rappresentanza con iscritti ed un rsu eletto tra i lavoratori, non possiamo convocare assemblee e non siamo invitati ai tavoli di confronto (informazione, consultazione, esame congiunto, trattative…). Un atteggiamento arrogante e autoritario che deriva da una scelta precisa. Evidentemente fa comodo interloquire con sindacati collaborativi e complici…!!!

Nel denunciare la pesante responsabilità della Giunta e della dirigenza del Comune di Novara, l’USB è vicina alle persone colpite e offese da questo provvedimento, che invita a venirci a trovare per mettere in atto eventuali momenti di manifestazioni di dissenso e discutere circa il presente e il futuro di questa situazione.

Esigiamo dai nostri amministratori di chiudere e annullare la delibera 303/2013 immediatamente e contemporaneamente annullare i provvedimenti di licenziamento già partiti per il gruppo di persone che saranno sicuramente esodati dal 30 di giugno in poi, ricordando che i dipendenti sono persone e non numeri.

Lanciamo un appello ai lavoratori e alla cittadinanza per difendere insieme il lavoro ed i servizi pubblici, contro la famigerata “spending review”, ispiratrice del suddetto e di altri provvedimenti, che significa letteralmente “revisione della spesa pubblica” ma in pratica si traduce in “macelleria sociale”.


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