Lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi
Caro Presidente,
da 33 anni sono una dipendente dell’attuale Agenzia delle Entrate. Ho sempre lavorato, cercando di fare del mio meglio, con onestà e seguendo i dettami dell’etica sia morale che personale. Ho sempre seguito, non sempre condividendo, le indicazioni dei miei superiori.
Penso quindi di non aver mai mischiato o confuso il lavoro con i miei sentimenti personali.
Pertanto sentendola durante l’intervista televisiva – rai 3 “in ½ ora”- del 22 febbraio 2015 asserire che all’Agenzia delle Entrate se sei simpatico hai lo sconto altrimenti no, ho pensato li per li di non aver capito bene considerato che in un momento economico-sociale come questo dove noi dipendenti già cerchiamo in tutti i modi di “resistere” agli insulti e ai rischi che quotidianamente corriamo e dove il ruolo che svolgiamo è sempre più delicato. Invece mi sono dovuta ricredere visto che le parole usate sono state proprio quelle, parole che vanificano tutti i nostri sforzi. Personalmente ritengo la sua “uscita” offensiva per chi come me ha sempre lavorato onestamente e basandosi su sani principi.
Non ho molto altro da aggiungere se non chiedere una rettifica alla sua affermazione che demotiva il lavoro di tanta gente che forse ancora ha motivo di crederci.