Licenziato il secondo delegato USB dalla Cooperativa Arcobaleno: un attacco all’attività sindacale
Dopo il licenziamento di Marco, delegato USB allontanato per una frase pubblicata sul proprio stato WhatsApp – ritenuta “denigratoria” nei confronti della cooperativa – oggi la Cooperativa Arcobaleno compie un ulteriore passo: viene licenziato anche Giancarlo, secondo delegato sindacale USB presente in azienda.
 
 La motivazione ufficiale? “Non è più idoneo alla mansione”.
 
 Ma la realtà è un’altra, e non possiamo restare in silenzio.
 
 La storia di Giancarlo è emblematica.
 Con un passato segnato da dipendenze e difficoltà, nel 2014 intraprende un percorso di recupero presso la Comunità Cascina Nuova di Roletto, fondata da Don Ciotti. Riesce a ricostruirsi una vita, trova un’occupazione stabile presso la Cooperativa Arcobaleno e, per otto anni, lavora con serietà e dedizione come autista-raccoglitore. Un impegno che contribuisce alla crescita dell’azienda e al sostegno di altri colleghi in difficoltà.
 
 Negli anni, i carichi di lavoro diventano sempre più pesanti, il fisico cede e a Giancarlo viene riconosciuta un’invalidità del 75%, con gravi problemi articolari alle ginocchia. Nonostante ciò, non smette di lavorare e contribuire.
 
 Finché decide di alzare la testa e, insieme all’USB, inizia a rivendicare ciò che dovrebbe essere scontato: condizioni di lavoro dignitose e sicurezza. Da quel momento, iniziano le pressioni, le lettere di contestazione e infine l’allontanamento, mascherato da una presunta “inidoneità” al lavoro. Una decisione che riteniamo strumentale e profondamente ingiusta.
 
 La Cooperativa Arcobaleno, nata per aiutare le persone fragili e in difficoltà, tradisce la sua stessa missione.
 Quella che si presenta all’esterno come promotrice di inclusione sociale – nelle scuole, nei convegni, nelle istituzioni – mostra un volto ben diverso nei confronti dei propri lavoratori: chi chiede rispetto e diritti viene silenziato.
 
 Con l’USB, l’avvocata Daniela De Bernochi e lo studio legale Bausardo, impugneremo questo licenziamento.
 È un attacco diretto all’attività sindacale, ai diritti dei lavoratori e alla dignità di chi ha sempre dato tutto.
 
 La nostra lotta non si ferma.
 Tocca uno, tocca tutti.
USB - CONFEDERAZIONE DI TORINO
 
							     
    
			 
							 
							 
							 
        						 
				 
    
			 
    
			 
    
 
    
