MISURA COLMA, AD ASTI, PER IL PUBBLICO IMPIEGO
Troppo buoni sono stati i pubblici dipendenti nel reagire blandamente contro le campagne diffamatorie messe in atto nei loro confronti. Hanno accettato tutto: tagli, blocco del turn-over, aggravi di produttività, sperequazioni e limitazioni nella possibilità di fruizione di diritti una volta di tutti (si vedano le norme volute dall’ex ministro Brunetta per la fruizione della malattia e tutt’ora vigenti).
…Ma l’articolo quattro della legge di stabilità proprio non lo mandano giù. La norma in discussione - che prevede tagli cospicui alle risorse destinate, dall’art. 18 della legge n. 88 del 9 marzo 1988, ai cosiddetti progetti speciali legati alla produttività – sembra aver messo d’accordo la base dei lavoratori, anche a prescindere (almeno localmente) dalle divisioni sindacali. Così all’INPS, all’INAIL e all’ex INPDAP - dove si tradurrebbe nella perdita secca di diverse centinaia di euro pro-capite mensili – molti lavoratori, piuttosto che vedersi ricacciare ben oltre la soglia della povertà, hanno deciso di far sentire la propria voce anche al di là delle divisioni sindacali. Ad Asti, per esempio, le RSU e tutte le OO.SS – con, in testa, USB - di INPS ed ex INPDAP hanno indetto lo stato di agitazione di tutto il personale che, per tutta la settimana sta tenendo e terrà, assemblee giornaliere impegnandosi in attività di contro-informazione verso un pubblico che, sempre più, mostra di comprenderne le ragioni.
Ringraziando i lavoratori che hanno saputo fare questo, chiediamo loro di volersi ancor più impegnare a sostegno delle iniziative messe in piedi dalla nostra sigla sindacale, a partire dal NO-MONTI-DAY del 27 ottobre.
Dal fondo di questa pagina è disponibile per il download, nel formato di Acrobat, il comunicato stampa diramato a cura delle RSU e delle OO.SS. alla stampa locale il 23 u. s.
G. De Martino
RSU USB, INPS - ASTI