No ad accordi dove i sindacati confederali fanno solo da notai
In attuazione del decreto legge sugli ammortizzatori sociali, è stato sottoscritto ieri 26 marzo l’accordo tra Regione Piemonte e sindacati confederali che si sono limitati a renderlo attuabile, senza sforzarsi minimamente di migliorarlo.
USB denuncia come il già insufficiente e confusionario decreto del governo, che limita incoscientemente le chiusure delle attività produttive annullando così i sacrifici dei lavoratori della sanità e per combattere il corona-virus, avrebbe dovuto avere anche in Piemonte una sua più coscienziosa applicazione.
Nell’accordo sono rimaste invariate le chiusure parziali, mentre è stata tolta la possibilità a RSU, RSA altri sindacati di fare accordi aziendali adattabili alle situazioni reali.
Riteniamo quindi inaccettabile che in questa situazione venga mantenuta una cassa integrazione in deroga pari a solo l’80% del salario, che il pagamento sia vincolato alle limitate disponibilità e che in alcune situazioni sia effettuato direttamente dall’INPS.
Per lavoratori che soprattutto nel terziario hanno stipendi irrisori e spesso sono a part-time, significa avere tra molto tempo indennità inferiori al reddito di cittadinanza.
USB s’impegnerà su tutto il territorio nazionale nel fermare questa deriva che sta riducendo alla fame le famiglie italiane, denunciando la complicità dei sindacati confederali, che si stanno limitando a fare da notai dei padroni, accettando tutti gli input della Confindustria.
Qui l’accordo consultabile al link: https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2020-03/cig_in_deroga_-_accordo_quadro_definitivo_26_marzo_2020.pdf
Torino,27.03.2020