Agenzia Entrate, l'accordo regionale sullo smart working è una scatola vuota

Torino -

Lo scorso 22 ottobre si è tenuto un confronto presso la DR Piemonte per addivenire ad un accordo regionale per la regolamentazione del lavoro agile in relazione all’emergenza epidemiologica da COVID-19, tenuto conto di quanto stabilito dall’intesa nazionale del 17 settembre.

Come noto USB non ha siglato l’accordo nazionale sul lavoro agile poiché non recepiva aspetti fondamentali per la prestazione in smartworking, quali la fruizione dei permessi ad ore, l’erogazione dei buoni basto e di rimborsi per i costi sostenuti dai Lavoratori. Nonostante ciò abbiamo avuto un approccio propositivo alla trattativa regionale, presentando una nostra proposta di accordo (scaricabile dal ns. sito) tesa a bilanciare le storture dell’accordo nazionale e a indirizzare positivamente le prossime trattative provinciali. Tutte le nostre richieste sono state improntate alla necessità di rendere più agevoli le modalità di fruizione dello smartworking, tenuto conto dell’evoluzione dello stato dell’emergenza in corso.

Sebbene la comune logica imponesse un miglioramento dell’accordo del 17 settembre, in sede regionale ciò non è avvenuto. La DR ha difatti presentato una bozza di intesa avulsa dal reale andamento dell’epidemia, caratterizzata semmai da ostacoli burocratici, controlli e ampie fasce di reperibilità, richieste di autorizzazione da parte dei dipendenti, ampie discrezionalità per i superiori gerarchici. Il tutto senza affrontare punti nodali quali la fornitura delle connessioni internet e delle dotazioni informatiche. Insomma una vera e propria scatola vuota, che ha il solo scopo di tirare a campare fino al 31 dicembre.

Come USB abbiamo rispedito al mittente la proposta dell’Amministrazione, ritenendola irricevibile e allegando all’accordo un Nota motivata (vedi in allegato). Riteniamo difatti che la situazione sociosanitaria nel Paese sia seria e che le trattative dovrebbero essere all’altezza del momento, senza trasformare l’emergenza in occasione di prova per abbassare tutele e diritti in un prossimo futuro. Lo smartworking non può trasformarsi nel grimaldello per infrangere il principio della parità salariale e normativa tra lavoratori.

Vale la pena concludere con qualche riflessione su quanto sta accadendo in Piemonte in questi mesi, dove decine e decine di confronti sindacali on-line portano ad accordi fotocopia, con il SindacatoneUnico nel ruolo di notaio, con la realtà che intanto scorre su altri binari.

In un momento così delicato, dove le questioni in campo sono importanti ma il tessuto sociale-lavorativo tende a sfaldarsi, serve un cambio di passo e un Sindacato che esca dalle proprie stanze. Vi invitiamo pertanto a seguire le iniziative di USB, a partecipare, a far circolare l’informazione, a costruire insieme un’alternativa allo status quo.

USB PI Agenzie Fiscali Piemonte