Presidio a Torino contro l'Europa criminale

Torino -

Col presidio di oggi, in contemporanea ad altri organizzati dal nostro sindacato in giro per l’Italia, USB Piemonte ha voluto fare un’operazione di chiarezza e di verità politica sui CRIMINI che causano, sempre più frequentemente, tragedie terribili come quella di domenica scorsa a largo delle coste libiche; ed insieme ha voluto dare voce a decine di migranti e rifugiati che sono sopravvissuti a quelli incredibili viaggio e tentano di fare comprendere a NOI e ad una opinione pubblica quasi del tutto insensibile le ragioni di un esodo.


Chiarezza e verità, dicevamo, per uscire dallo stucchevole rimpallo di responsabilità tra governo e (finte) opposizioni, per ricordare a tutti che l’Africa depredata e dilaniata dalle guerre neocoloniali è la causa che sta a monte di un processo epocale di spostamento di milioni di esseri umani in fuga da miseria, conflitti e persecuzioni. Qualcuno vorrebbe mettere il tappo a questo processo, affondare le navi, chiudere la fortezza europea come fosse un compartimento stagno. Peccato che quella stessa Europa, attraverso il braccio militare francese o le mai sopite velleità coloniali italiane, non fa lo stesso e spinta da una competizione globale sempre più spietata, aggredisce e semina terrore in giro, stupendosi poi, o disinteressandosi cinicamente, degli effetti.


Sotto la Rai di Via Verdi c’erano oggi quegli uomini e quelle donne che sono da mesi uno dei fronti di lotta e di dignità umana più avanzati della città di Torino, gli occupanti dell’ex-Moi e il sindacato Usb, a segnalare ad organi di stampa pronti solo alla spettacolarizzazione e alla contemplazione guardona della morte altrui (oggi tutti metabolizzano e dimenticano qualunque orrore) che i rifugiati e i migranti hanno oggi molto da insegnarci su come uscire da una crisi che è ormai davvero crisi di civiltà. E possono farlo insieme a tutti quei soggetti sociali che subiscono pesantemente la crisi: disoccupati, precari, senza casa, pubblico impiego precarizzato, tutti quelli che perdono nel grande processo di costruzione del superstato europeo.

Di questi soggetti USB vuole essere strumento di organizzazione, con essi costruire un blocco sociale capace finalmente di bloccare e cominciare ad invertire questa precipitare del mondo verso la barbarie, anche in nome di quei morti custoditi nel Mediterraneo, oggi purtroppo mare di guerra.