Presidio alla Questura di Torino, fermiamo il razzismo istituzionale contro i migranti: basta code infinte

Torino -

Giovedì 30 si è tenuto un presidio davanti alla questura di Torino, con la partecipazione di un’ampia parte della società civile e movimenti, per denunciare una situazione che è sotto gli occhi di tutti, come la mancanza della volontà politica di cambiare.

Ormai la situazione ed esplosiva in tutte le questure d' Italia. Non vogliamo ancora promesse: bisogna a lavorare veramente per rendere prioritario il superamento delle code davanti alle questure.

Non è possibile che da tutti i 312 comuni della provincia, si debba venire a chiedere o fare le pratiche amministrative a Torino. Chiediamo maggiori investimenti, la decentralizzazione dei servizi, che i comuni possano prendere una parte delle pratiche per quello che riguarda per esempio i permessi per motivi famigliare.

La semplificazione è la parola d'ordine.

Queste difficoltà ci viene raccontato da chi rappresenta le comunità, come dagli stessi datori di lavoro e anche da chi lavora in questi uffici pubblici, che chiede più risorse umane.

Spesso servono 9 mesi per un appuntamento, con permessi rilasciati spesso in prossimità della scadenza e burocrazie infinite.

Avere rispetto per la dignità di chi qui vive e lavora è la base di una convivenza civile. La popolazione migrante in Italia è utile solo ad essere strumentalizzata, solo a nutrire una propaganda che porta tanti voti e poche soluzioni.

USB non lo permetterà più: basta razzismo istituzionale!