Presidio sotto il comune di Torino
LA"DEMOCRAZIA"DI FASSINO
Nella giornata dell’8 aprile c.a., sotto un inappropriato stendardo appeso al balcone municipale di Torino sulla celebrazione della BIENNALE DEMOCRAZIA, USB ha organizzato un presidio, con sciopero di 24 ore, per protestare contro la vendita delle aziende partecipate dal Comune di Torino.
Il sindaco Fassino ha dimostrato finora quale concetto abbia di democrazia calpestando la volontà popolare espressasi col referendum del 2011 sulla gestione pubblica dei servizi pubblici locali ed ignorando la richiesta di incontro di una delegazione che dal presidio è emersa nel corso della manifestazione.L’atteggiamento di indifferenza rispetto alla richiesta di vera democrazia che la manifestazione organizzata ha espresso dimostra quanto il sindaco Fassino e la sua Giunta considerino i BENI COMUNI come cosa loro e non della collettività, privatizzandoli seguendo una miope logica di “cassa”.Il presidio ha evidenziato anche l’ipocrisia del PD, di cui è espressione la Giunta Comunale di Torino, nel tappezzare la città con manifesti che denuncia la volontà della Giunta Cota di vendita della sanità pubblica, in quanto la stessa operazione di vendita di altri BENI COMUNI è attuata dalla Giunta Fassino.Considerando che a guadagnarci nelle operazioni di privatizzazioni dei BENI COMUNI siano le banche e i fondi di investimento e a perderci siano i lavoratori e cittadini in generale, USB ritiene lo sciopero ed il presidio organizzati una tappa della serie di iniziative finalizzate al mantenimento della gestione pubblicadei servizi pubblici locali ed alla ripubblicizzazione della gestione dei servizi finora privatizzati ed esternalizzati.La logica liberista di attacco agli interessi della collettività e la reale difesa degli interessi della finanza speculativa, alla base della politica dell’amministrazione comunale di centro-sinistra di Torino,smaschera l’identità rispetto al modello della politica di centro-destra, al di là delle declamazioni elettorali buone soltanto a prendere in giro i cittadini elettori ed occupare le poltrone di governo degli entilocali.Non sarà consentito all’amministrazione comunale di Torino di subordinare i diritti dei cittadini ai fondamentali servizi pubblici essenziali alle logiche della speculazione finanziaria e alla brama di lucro che ispira l’imprenditoria privata.
Torino 9 aprile 2013
USB LAVORO PRIVATO TORINO