Sabato 15 Giugno 2013 - Ore 16 - Corso Marconi ang. Via Madama Cristina - Torino

CORTEO CONTRO SFRATTI E SPECULAZIONI, PER IL DIRITTO ALL'ABITARE!

 

Torino -

*Contro sgomberi e pignoramenti.


* Blocco degli sfratti e affitti calmierati.


* Requisizione degli alloggi sfitti.


* Per un ritorno all'edilizia residenziale pubblica (ERP).


* Contro le speculazioni edilizie e la svendita del patrimonio pubblico.


* Per la vivibilità dei territori.


* In difesa delle case occupate.


*Per il diritto alla residenza negli stabili occupati.



CONTRO LA CRISI E LE POLITICHE D'AUSTERITA'...RIPRENDIAMOCI LA CITTA'!!!

La dignità ne si sfratta ne si sgombera!

#15GiugnoRiprendiamociLaCittà.



Nel corso dell’ultimo paio d’anni sono cresciuti fino a diventare appuntamenti quasi quotidiani i picchetti e le iniziative contro gli sfratti e i pignoramenti. Si sono moltiplicate le nuove occupazioni abitative che hanno coinvolto e visto protagonisti nuclei familiari, anziani soli, giovani precar*, student* e rifugiati politici espulsi dal circuito del business dell’emergenza Nord Africa.

D’altronde le cifre della “questione casa” nella nostra città parlano da sole: poco meno di 4mila le persone sfrattate senza una casa, poco meno di 50mila gli appartamenti vuoti nella nostra città; circa un migliaio le case popolari che potrebbero essere sistemate e assegnate, invece che lasciate vuote, protette da serrature sempre più blindate che la polizia municipale installa su ordine di ATC.
Le istituzioni, primo fra tutti il Comune di Torino, non perdono occasione per dimostrare ancora una volta la loro inconsistenza: parlano di legalità per non assumersi le proprie responsabilità politiche, e ogni volta che famiglie, uomini, donne e bambini senza casa si impossessano di un edificio abbandonato, gridano allo scandalo e invocano soluzioni di ordine pubblico. Intanto lasciano a marcire l’edilizia popolare, e tramite società di cartolarizzazione e fondi immobiliari speculativi il Comune continua a vendersi parti sempre più considerevoli di patrimonio immobiliare pubblico, per coprire la voragine che il grande evento olimpico ha aperto nelle casse comunali. Crescono disoccupazione e precarietà, e accettare un lavoro a qualsiasi condizione è per molt* un ricatto quotidiano. Anche l'accordo siglato pochi giorni fa dai sindacati confederali appare piegato ad una logica di co-gestione della crisi e quindi ad una volontà di subordinare gli interessi delle classi precarie e subalterne a quelli del capitale e dell'impresa.

A questo si oppongono le lotte per il diritto all'abitare, alla casa, alla difesa dei beni comuni, sempre più protagoniste in diversi quartieri della nostra città  e che sono uno dei pochi argini alla crisi economica che stanno pagando solo quei settori sociali subalterni che certamente non hanno la responsabilità di averla prodotta. Sono lotte importanti perché partendo dall’auto-organizzazione rappresentano una risposta concreta alla precarietà e a quella difficoltà ormai diffusa di arrivare alla fine del mese. Attraverso l’occupazione di stabili pubblici e privati, le lotte per il diritto all’abitare focalizzano il conflitto sul terreno della riappropriazione diretta, dimostrando una possibilità reale di liberare la vita dalle politiche di austerità e di riconquistare parte del reddito di cui veniamo quotidianamente derubati.

Anche nella nostra città come nel resto del paese ci troviamo a dover fronteggiare politiche che hanno favorito soltanto gli interessi dei grandi proprietari immobiliari, con un’edilizia residenziale pubblica ridotta all’osso, con la svendita di case e palazzine pubblici, con le truffe del cosiddetto housing sociale.

Tutto questo mentre l’intera gestione del territorio e dell’urbanistica provoca ogni giorno un vero e proprio saccheggio della città, dove gli spazi pubblici sono sempre di meno e dove i grandi gruppi immobiliari vanno a braccetto con i soliti Banca Intesa e Unicredit per continuare a costruire case che quasi nessuno avrà i soldi per comprare. La salvaguardia del territorio spetta a noi opponendoci alla cementificazione selvaggia che sottrae territorio per dare spazio ad opere inutili che invece di migliorare le nostre vite le peggiorano.

Crediamo dunque che le questioni sul piatto siano molte, e che le vicende degli ultimi mesi impongano di allargare ragionamenti e prospettive per mettere in comune pratiche di lotta e resistenza per il diritto alla casa insieme alle varie vertenze che prendono vita nella nostra città.

Spazi Occupati Zona San Paolo, Pietra Alta Occupata, Ex Moi Occupata – Comitato di Solidarietà, Vedri15 Occupata, Sportello Casa Zona San Salvario, Progetto PrendoCasa To, ASIA/USB To, Movimento Rifugiati e Migranti, USB To, Confederazione Cobas To, SICobas To, CUB To - Comitato Cantieristi, Comitato SniaRischiosa, Operatori Sociali Non Dormienti, Riscossa Proletaria........

 

Per le adesioni:  riprendiamoci_lacitt@yahoo.it