USB chiede al Prefetto di Torino chiarimenti sul protocollo sicurezza Covid-19
Al PREFETTO di Torino
Dott. Claudio PALOMBA
E, p.c.
Al Dipartimento amministrazione generale,
politiche personale amministrazione civile e risorse
strumentali e finanziarie
Ufficio IV – Relazioni Sindacali
Ill.mo Prefetto,
è del tutto superfluo tratteggiare il particolare momento storico e l'emergenza che siamo chiamati ad affrontare in Italia e in tutto il mondo, avendo anche l'organizzazione Mondiale della Sanità dichiarato la pandemia internazionale per Covid-19.
Proprio a fronte di un'emergenza di tale portata, l'operato dell'Amministrazione deve essere il più rigoroso possibile, nulla lasciando al caso e, soprattutto, facendo sì che il personale impegnato direttamente al contrasto dell'epidemia, in primis, ma anche quello impiegato negli altri uffici, sia comunque tutelato, ricevendo anch’esso le dovute tutele in materia di sicurezza e salute imposte dalla norma alla parte datoriale.
Prefetto, essendo Lei il Rappresentate del Governo italiano sul territorio, ha anche l’onere di coordinare e monitorare sul territorio l’attuazione delle misure di contenimento dell’epidemia in atto.
In aggiunta a ciò, Le competono gli obblighi in merito alla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro per tutti gli uffici della sua Prefettura, previsti, dall’art.32 della Costituzione della Repubblica italiana, dall’art.2087 Codice Civile e dal D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e ss.mm.ii. L’inottemperanza di dette norme producono sanzioni anche di natura penale, salvo altri e più gravi reati.
Ciò posto il Coordinamento USB PI MINISTERO Interno ha PRESO ATTO della segnalazione pervenuta da parte del personale della sede centrale di Piazza Castello nonché di quella distaccata di via Carmine della Sua Prefettura, il quale ha riportato tanta preoccupazione nonché delusione riguardo al fatto che non vi è stato attivato nessun sistema di controllo per la rilevazione della temperatura all’ingresso della sede di lavoro né con modalità di utilizzo di termoscanner e né di termometri digitali ad infrarossi, tutto affidato al buon senso dei dipendenti.
Sensibilizziamo tuttavia che presso gli uffici della sede distaccata, nonostante l’accesso venga gestito con appuntamento, andrebbe coordinato con apposito personale, sempre nel rispetto delle regole e nel limitare gli assembramenti, visto che i colleghi sembrano svolgere attività di “vigili urbani”, adibiti al controllo del traffico, i quali sottraggono di fatto tempo e risorse al proprio lavoro, già duramente colpito, nel tentativo di convincere la difficile utenza ad allontanarsi dagli uffici.
Ebbene, lo scrivente Coordinamento USB PI MINISTERO Interno,
CHIEDE
al Sig. Prefetto di voler rassicurare tutto il personale in servizio presso la Prefettura e le rispettive famiglie, facendo relazionare sulle azioni sicuramente già tempestivamente intraprese e che sono già state programmate nella perfetta osservanza delle norme vigenti atte al contenimento della pandemia in atto, e in ordine agli obblighi in merito alla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, come previsto dal protocollo di cui all’oggetto alla lettera j), e tra l’altro tale misura è stata prevista dall’ultimo Protocollo quadro “Rientro in Sicurezza” del 24 luglio scorso firmato tra il Ministro per la Pubblica Amministrazione e le organizzazioni sindacali.
La predetta misura risulta di estrema utilità – tenuta a garantire il rientro in servizio in sicurezza del personale – per il contenimento della diffusione del virus da Covid-19.
Si confida nelle opportune sensibilità e determinazione in considerazione dell’attuale stato di emergenza sanitaria per il SARS-CoV-2.
Certi che le nostre osservazioni saranno ritenute considerevoli delle dovute attenzioni, al solo fine di voler tutelare l’integrità psico-fisica e la personalità morale di tutti i lavoratori, porgiamo distinti saluti.
USB PI - Coordinamento Nazionale Ministero Interno
In allegato la nota inviata