BILANCIO 2013 GTT RISANATO SULLA SALUTE E SULLE TASCHE DEI LAVORATORI PER FACILITARE LA PRIVATIZZAZIONE

Torino -

L’amministratore delegato GTT, Walter Ceresa, annuncia l’utile di bilancio del 2013 di 1,8 milioni di euro ottenuto nonostante il taglio ai finanziamenti pubblici di oltre 20 milioni. È un utile ottenuto sulla pelle e sulle tasche dei lavoratori attraverso:

·    l’incremento dei carichi di lavoro nel settore esercizio e tecnico con pause tagliate nei turni dei conducenti, l’accordo turni e orari stravolto, la turnazione tra gli operai stravolta e con la conseguente saturazione delle prestazioni lavorative;

 

·         il taglio di 800 euro annui relativi alla quarta rata di agosto del premio di risultato;

 

·         il taglio ai servizi erogati ai cittadini.

 

Il tutto imposto con atto unilaterale aziendale quando ancora era in carica il precedente amministratore delegato GTT, Roberto Barbieri, che oggi fa parte della compagine di Chiamparino in Regione Piemonte.

Questo utile di bilancio ottenuto impoverendo i lavoratori GTT di oltre 4 milioni di euro all’anno (a tanto ammonta il taglio della quarta rata del premio di risultato) Fassino tenterà di utilizzarlo per convincere acquirenti privati nella prossima gara di appalto per la vendita dell’azienda; privati che troverebbero il lavoro già iniziato di sfruttamento del personale da ultimare con ulteriori aggravi di mansioni e tagli ai diritti acquisiti.

Non c’è da aspettarsi nulla di buono dai sindacati complici con l’azienda che hanno già sottoscritto l’accordo nazionale “Testo unico” con Confindustria e Confservizi che prevede la deroga ai CCNL e fa saltare ogni garanzia sui diritti acquisiti.

D'altronde come non dimenticare la giustificazione degli accordi disdettati unilateralmente dall’azienda GTT espressa dagli stessi sindacati complici con l’argomento “l’azienda poteva disdirli”, consentendole quello che non si era mai permessa nella storia aziendale.

USB ritiene che gli accordi disdettati, grazie ai quali il bilancio aziendale è in attivo, siano una ferita ancora aperta che grida giustizia e su cui non rinunciamo al recupero.

USB non accetta che il bilancio aziendale si risani gravando sulla salute dei lavoratori e sacrificando parti del loro reddito. E tantomeno accettiamo la privatizzazione di GTT perché l’esperienza di 7 anni di gestione privatizzata alla AMT di Genova dimostra che il privato non è la cura ma il danno finanziario e sociale. Le condizioni disastrose in cui si trova oggi AMT di Genova, che hanno portato a 5 giornate di sciopero totale senza servizi minimi, lo dimostra nel modo più inconfutabile.

USB SI PREPARA AD UN AUTUNNO CHE SARÀ MOLTO CALDO; NON PERMETTEREMO CHE FASSINO USI IL BENE COMUNE GTT PER UN CAPRICCIO DI “CASSA”. IL BENE COMUNE GTT E IL TRASPORTO PUBBLICO È DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI .

NON SI VENDE AGLI SPECULATORI E NON SI RISANA CALPESTANDO I DIRITTI DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI !