LA JUNGLA DEGLI APPALTI

Torino -

 

 

La normativa sugli appalti pubblici necessita ormai di una profonda revisione se riesce solo parzialmente a tutelare gli interessi di appaltanti e appaltatori e non quelli dei lavoratori che tra questi si frappongono. Già più volte, sulle pagine di questo sito, ci eravamo occupati dei lavoratori di aziende di pulizia e servizi che fornivano la loro opera nell’ambito di appalti e subappalti di servizi di pulizia presso Enti Pubblici. Sempre la Prefettura aveva costituito per loro il referente principe per risolvere i conflitti. Cosi non è stato per i lavoratori della ditta “Il Torrione S.r.l.” che, lo scorso aprile – proprio per la Prefettura di Torino – si era aggiudicata, con un ribasso del 44%, l’appalto per i servizi di pulizia delle caserme di Polizia e Carabinieri del territorio di Torino e Provincia.

Il 17 settembre, dopo quattro mesi di mancata riscossione degli stipendi, una nutrita rappresentanza di lavoratrici addette a questo servizio, per iniziativa di Angela Scavo e con l’appoggio di questa organizzazione, ha manifestato il proprio disagio con un presidio sotto il Palazzo della Prefettura – questa volta nella duplice veste di committente dell’appalto e mediatore della questione – senza, peraltro, ottenere soddisfazione. La richiesta avanzata al Prefetto da questo sindacato, consistente in un anticipo di mille euro pro-capite, non è stata accolta in quanto mancante di una specifica ordinanza di un Giudice. L’organizzazione sta valutando responsabilmente azioni di lotta che non mettano a repentaglio il servizio pubblico reso da Carabinieri e Polizia alla cittadinanza e che, nel contempo, garantiscano ai lavoratori coinvolti la tutela dei propri diritti.

 

 

Tutta la vicenda ha avuto ampia eco sulle pagine dei quotidiani locali (si veda l’articolo ad essa dedicato dal quotidiano Torino Cronaca in data odierna, a firma di Alessandro Barbiero e Mariagiovanna Ferrante, che si riporta integralmente di seguito) e nei palinsesti delle TV locali (l’intervista resa a Videogruppo dal nostro responsabile regionale, Luigi Casali, è andata in onda nel corso del telegiornale dell’emittente alle 19,30 del 17 settembre ed è scaricabile, nel formato di Windows Media Player, dal fondo di questa pagina).

 

 

 

 

"Ancora senza stipendio 155 lavoratori

 

Sono ormai cento giorni che sono senza stipendio. La pausa esti- va non è stata infatti portatrice di alcuna novità positiva per i 155 lavoratori della cooperativa "Il Torrione", l'azienda che ha vinto l'appalto per le pulizie nelle caserme delle forze dell'ordine in Piemonte. Ieri mattina i lavoratori hanno manifestato la loro preoccupazione in piazza Castello, sotto la prefettura, dove le Rappresentanze di Base hanno organizzato un presidio.

Il braccio di Palazzo Chigi sul territorio torinese si trova in una scomoda, duplice veste: la prefettura è infatti al tempo stesso committente dell'appalto e mediatore nell'intricata questione che per ora penalizza solo i lavoratori della cooperativa. Dipen- denti che nel frattempo, nonostante non ricevessero lo stipendio, hanno continuato comunque a garantire i servizi di pulizia nelle caserme di polizia e carabinieri.

La vicenda dei lavoratori della società "Il Torrione" era venuta alla ribalta alla fine dello scorso giugno, durante la mobilitazione nazionale organizzata dai sindacati confederali di categoria per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da oltre due anni. La ditta, che ha la sede legale a Civitanova Marche, si è aggiudicata l'appalto con un'offerta al limite: meno 45% rispetto al precedente contratto.

Caustico il commento del coordinatore Rdb-Cub Piemonte, Luigi Casali, secondo il quale «l'incontro avvenuto in prefettura non ha sortito alcun effetto concreto se non quello di parafrasare il grande Totò del "mi faccia causa"». AI di là delle citazioni, Casali ricorda che "150 famiglie sono da oltre 100 giorni senza stipendio". Il dramma è anche di quei lavoratori che, contando su uno stipendio sicuro, avevano contratto un mutuo per l'acquisto della prima casa e che "hanno già ricevuto solleciti dalle banche per le rate scadute e non pagate. La prefettura di Torino - conclude Casali - si assuma le proprie responsabilità e anticipi almeno parte dei salari maturati».

Garanzie atte a tutelare gli stipendi dei lavoratori pubblici e privati dell'lpab Opera Pia Lotteri: è stato il risultato dell'incontro avvenuto ieri mattina a palazzo civico tra l'assessore alle Politiche sociali Marco Borgione e le OO.SS. di Cgil, Cisl e Uil per evitare il presidio minacciato per ieri pomeriggio dalle Rsu della Lotteri, i cui dipendenti non percepiscono alcuna retribuzione da circa un mese. «Dopo il presidio davanti all' Antonveneta - informano i rappresentanti delle OO.SS. - vogliamo conoscere i percorsi che la Città di Torino intende adottare per far fronte all'emergenza finanziaria ed economica che l'Ente attraversa». Si stanno studiando tutte le strade - assicura l'assessore Borgione pe favorire le garanzie atte a tutelare lavoratori e lavoratrici». La città, infatti, si impegna a costruire un tavolo di confronto con le OO.SS. e la presidenza dell'Opera Pia Lotteri per trovare la soluzione idonea ai reciproci interessi: all'incontro, fissato per 1°  ottobre, parteciperà anche l'assessore al Lavoro. "

 

Alessandro Barbiero

Mariagiovanna Ferrante