PIEMONTE: A POCHI GIORNI DALLO SCIOPERO SI MOLTIPLICANO LE INIZIATIVE CONTRO LA LEGGE 133
Tutto il Pubblico Impiego è pronto a scioperare il 17 ottobre immininente. Su tutto il territorio regionale, intanto, si moltiplicano le iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
· La facciata dell’INPS di Cuneo è stata trasformata in un enorme ta-ze-bau con lettere formato “finestra” che compongono il seguente messaggio:
“HAI LA PENSIONE?
UN FANNULLONE LAVORA PER TE!
NO ALLA LEGGE 133”
· A Mocalieri (TO) i lavoratori dell'INPS sono scesi in piazza, martedì 7 ottobre, per protestare contro l’approvazione della legge 133 che “…taglia gli organici, impedisce nuove assunzioni e la stabilizzazione dei precari, affida ad agenzie private i controlli sulle imprese, peggiora le norme sulle assenze per malattia solo per i dipendenti pubblici, azzera gli incentivi per la produttività” (si veda l’articolo del Corriere di Moncalieri nel formato di Acrobat, al fondo di questa pagina).
· Le RSU di molti uffici pubblici del Piemonte hanno preso posizione proclamando lo stato di agitazione del personale e aderendo allo sciopero indetto da RdB – CUB.
Iniziative importanti, ma – ignorate dalle grosse testate mediatiche nazionali - destinate all’oblio se non trovano una naturale conclusione in una massiccia partecipazione alla prevista manifestazione di Roma concomitante con lo sciopero. Invitiamo, pertanto, tutti i dipendenti pubblici a non perdere un’altra preziosa occasione di stare dalla propria parte partecipando battaglieri e numerosi al corteo che si terrà nella capitale, per il quale la Federazione del Piemonte ha organizzato un servizio di trasporto gratuito.
Intanto, con la pubblicazione da parte dell’Istat degli ultimi dati su produttività e assenteismo, che smentiscono quelli presentati dal ministro della Funzione Pubblica per sostenere l’approvazione del DL. 112/08, appaiono sempre più evidente le reali intenzioni di Brunetta e Tremonti:
- esasperare, demotivare e penalizzare non i fannulloni ma la maggioranza degli impiegati pubblici che ogni giorno fa appieno il proprio dovere per smantellare e poter svendere ai privati una parte redditizia dello Stato Sociale.